L’«imagine torta»: prime indagini sulla pena degli indovini (Inf. XX)

Giovanni Borriero

Abstract


RIASSUNTO: Il contributo intende analizzare la pena che Dante riserva agli indovini nel canto xx dell’Inferno, ossia la straordinaria torsione del capo all’indietro per punire coloro che pretesero di «veder troppo davante» (v. 38). Il poeta fiorentino avrebbe potuto trarre qualche suggestione in proposito da fonti iconografiche o letterarie: la questione si pone a partire dalla dichiarazione topica contenuta al v. 18 («ma io nol vidi, né credo ch’e’ sia»). Dopo una breve contestualizzazione del motivo all’interno del canto e della Commedia, l’indagine si concentra prima sui classici con cui Dante ‘dialoga’ nella quarta bolgia (Stazio, Ovidio, Lucano e Virgilio stesso), per passare poi alla Bibbia, dove il ricorso alle arti magiche implica una reale distorsione dalla retta via tracciata dal Signore. Il tema dello stravolgimento del capo, presente nella letteratura italiana (Domenico Cavalca, Filippo degli Agazzari, Straparola, ecc.) e d’oïl (con la poetica del bistournement), anche di probabile matrice folklorica, ricompare in una cantiga de Santa María di Alfonso X (n. 108), in cui Merlino, durante una disputa teologica con un ebreo, prega Maria di far nascere al «traedor» (v. 15) un figlio con il collo torto all’indietro. Infine, lo studio si concentra sull’iconografia dove, al di là di alcune possibili consonanze reperite, riscontri positivi si danno soprattutto sulla raffigurazione del miracolo francescano post mortem relativo alla guarigione della fanciulla dal collo torto e sui testi ad essa sottesi.

PAROLE-CHIAVE: Dante Alighieri, Inf. XX; motivo dello stravolgimento del capo; Alfonso X, CSM 108; miracoli post mortem di san Francesco (‘fanciulla dal collo torto’)

 

ABSTRACT: The aim of this contribute is the analysis of Dante’s punishment assigned to the fortune-tellers in Canto xx of the Inferno. Those who pretended to «veder troppo davante» (v. 38) are here punished with an extraordinary backward twist of their heads. The Florentine poet might have taken inspiration from literary or iconographic sources. A topical declaration in v.18 («ma io nol vidi, né credo ch’e’ sia») firstly introduces the question. After a short contextualisation of the topic within the Canto and the Commedia, the study initially focuses on the classics in the fourth bolgia whom Dante talks with (Stazio, Ovidio, Lucano and the same Virgilio). Then it gets ahead to the Bible where the use of magic implies a concrete distortion from the Lord’s straight path. The topic of the twisting of one’s head, which is part of Italian literature (Domenico Cavalca, Filippo degli Agazzari, Straparola, etc.) and oïl (with the poetics of bistournement), both with a possible folkloric origin, reappears in a cantiga de Santa María di Alfonso X (n. 108) during a theological dispute between Merlin and a jew. Merlin prays Mary to give birth to a «traedor» (v. 15), a son with a backward twisted neck. Eventually, the study focuses on the iconographic sources which, beyond the find of some possible consonances, gives way to a positive confirmation in particular regarding the post mortem representation of St. Francis’s miracle related to the healing of the maiden with a twisted neck and the texts referring to it.

KEYWORDS: Dante Alighieri, Inf. XX; topic of the twisting of one’s head; Alfonso X, CSM 108; post mortem miracles of St. Francis (‘maiden with a twisted neck’).


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