La 'matière (sonore) de Bretagne'. Archeologia e simbolica della fono-sfera arturiana

Alvaro Barbieri

Abstract


RIASSUNTO: Riattraversando nelle sue articolazioni fondamentali la più recente monografia dedicata al paesaggio sonoro della fiction bretone in lingua d’oïl (Elena Muzzolon, Spade che cantano, Padova, Esedra, 2023), questa nota aspira a fornire non solo e non tanto una ricapitolazione e una rassegna della bibliografia relativa alla fono-sfera della narrativa arturiana, bensì un quadro d’assieme e una sintesi criticamente impegnata dei temi e delle questioni cruciali relativi alla matière sonore de Bretagne, non senza ‘lanci’ e affondi che aprono al mondo delle canzoni di gesta, specie con riferimento ai ‘fragori di guerra’. Ma accanto al grido della battaglia e alla musica delle armi viene analizzata a fondo la poetica acustica dell’erranza, con particolare riguardo alla polarizzazione tra armonia e dissonanza, vale a dire tra il Soundtrack ‘cullante’ della cavalcata in silvis e le sonorità laceranti dell’avventura, che incidono la progressione anodina del nomadismo cavalleresco con un graffio di potente segnicità fonica. Al termine di un ampio giro d’orizzonte, si perviene a constatare la necessità di un metodo d’indagine che solleciti una torsione antropologico-letteraria di larga campitura comparatistica, ma soprattutto si riafferma, sulla scorta delle conclusioni di Muzzolon, l’esigenza di studiare la ‘banda-audio’ dei racconti arturiani non alla stregua di un elemento decorativo di contorno, di uno sfondo evocativo o di un mero dato ambientale di suggestione, ma come una componente di portata decisiva nella costruzione del senso e nella semiosi simbolica dei testi.

PAROLE-CHIAVE: Paesaggio sonoro medievale – Fono-sfera arturiana – Romanzo bretone in lingua d’oïl

 

ABSTRACT: By retracing the key issues discussed in the most recent monograph on the soundscape of Old French Arthurian fiction (Elena Muzzolon, Spade che cantano, Padova, Esedra, 2023), this note aims not merely to summarize and review the existing bibliography regarding the phono-sphere of Arthurian fiction, but rather to provide a critically engaged overview and synthesis of the central themes and issues related to the matière sonore de Bretagne. This is achieved alongside in-depth analyses that extend into the world of the chanson de geste, particularly regarding the concept of ‘war noise’. In addition to examining battle cries and the music of weapons, the acoustic poetics of knight-errantry are thoroughly explored, with a focus on the tension between harmony and dissonance – specifically, the contrast between the ‘soothing’ soundtrack of the ride in silvis and the sharp, piercing sounds of adventure, which disrupt the otherwise anodyne progression of chivalric errantry with the incisive scratch of powerful phonic iconicity. The survey ultimately highlights the need for a methodology that embraces a broad, comparative, anthropological-literary approach. More importantly, in light of Muzzolon’s conclusions, it reaffirms the necessity of studying the ‘soundtrack’ of Arthurian tales not as a decorative or atmospheric backdrop, but as a crucial component in the construction of meaning and symbolic semiosis within the texts.

KEYWORDS: Medieval soundscape – Arthurian soundscape – Old French Arthurian romance

 


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